60 Anni Fa...

60 anni fa...

Non Siete Stato Voi

Possibile che nessuno si accorga! Sembra che le disgrazie riguardino sempre gli altri e siano una fatalità! Svegliamoci!

Bordighera capo St Ampelio

Natalino Balasso

Perché Hamas, nella sua duplice forma terrorista-fintamente politica, è accettata e addirittura sostenuta da così tanta gente in Palestina? Non da tutti, certo, ma da molti.

Perché un gruppo terroristico che compie gesti tanto atroci non è apertamente condannato da tutti?

C’entra sicuramente la paura di ritorsioni ed è chiaro a tutti che negli ambienti estremi dell’Islam forsennato c’è un serio bisogno d’intervento psichiatrico; ma l’odio instillato nei giovani contro Israele ha un poster che vale più di qualunque pubblicità e sono i punti di controllo sotto casa, gli uomini armati che perquisiscono tutti, come direbbe qualcuno, a casa propria, tutti i santi giorni della propria vita.

In un mondo senza nazioni tutto questo non accadrebbe, ma in un mondo gremito di nazioni, se il tuo vicino ha una nazione che invade il tuo territorio e tu resti l’unico senza nazione, ce l’hai nel culo alla grande.

A Gaza, da sempre, gli abitanti del luogo vivono in stato di occupazione. Quando quella che credi la tua nazione viene definita “territorio occupato” ti fai domande serie sulla libertà. Valichi e tornelli controllati da soldati di un’altra nazione sono la realtà quotidiana, una realtà condannata dall’Onu, non tollerata in Ucraina, ma da sempre permessa ad Israele.

Dopo la seconda guerra mondiale si è passati sopra al fatto che creare dal nulla uno stato in territori abitati da qualcuno, non è cosa da fare alla leggera. I vincitori delle guerre decidono le cose e, a loro insaputa, pianificano le future vendette.

Un mondo di nazioni porta a un mondo di guerre. Ma questo non sembra dispiacere ai più. Ieri le borse finanziarie hanno fatto un notevole balzo in avanti; perché le guerre sono armate da qualcuno e, vista la recente fame di nuovi armamenti, la produzione e l’indotto vanno a gonfie vele.

Il mercato del dolore e dell’indignazione invade, come nei piani dei mandanti dell’orrore, i nostri telegiornali; come se andare nel dettaglio servisse a capire meglio la follia. La follia la viviamo ogni giorno, ogni volta che qualcuno parla di “crescita economica”, come se crescere non significasse affossare qualcun altro. I regnanti delle nazioni in guerra s’incontrano ai banchetti internazionali e sorridono. La povera gente attende il proprio turno, chiede quello che può, ottiene quello che c’è ed è tutta carne buona per un conflitto.

La violenza poco velata del capitalismo...