ghenghenga - Uno al di
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Un Uomo

Un uomo

che coltiva il suo giardino

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Un Uomo

" Un uomo che coltiva il suo giardino,  come voleva Voltaire

Chi è contento che sulla terra esista la musica

Un Uomo

Chi scopre  con piacere un'etimologia 

Un Uomo

Due impiegati che in un caffè del Sud giocano in silenzio a scacchi

Il ceramista che intuisce un colore e una forma

Un Uomo

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Il tipografo che compone bene questa pagina che forse non gli piace.

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Un Uomo

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Una donna e un uomo che leggono le terzine finali di un certo canto.

Un Uomo

Chi accarezza un animale addormentato.

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Un Uomo

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Chi giustifica o vuole giustificare un male che gli hanno fatto.

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Un Uomo

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Chi preferisce che abbiano ragione gli altri.

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Un Uomo

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Tali persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo.”  

Un Uomo

[ Jorge Luis Borges ]

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11 months ago
ghenghenga - Uno al di

Ecco il testo integrale del monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile che lo scrittore avrebbe dovuto portare a “Che sarà” e censurato dalla Rai.

Da leggere, rileggere, studiare e, soprattutto, condividere in ogni modo e con ogni mezzo, fare arrivare lontano, alla faccia di questa destra miserabile e neofascista che crede di poter cancellare la Storia.

“Giacomo Matteotti fu assassinato da sicari fascisti il 10 di giugno del 1924. Lo attesero sotto casa in cinque, tutti squadristi venuti da Milano, professionisti della violenza assoldati dai più stretti collaboratori di Benito Mussolini. L’onorevole Matteotti, il segretario del Partito Socialista Unitario, l’ultimo che in Parlamento ancora si opponeva a viso aperto alla dittatura fascista, fu sequestrato in pieno centro di Roma, in pieno giorno, alla luce del sole. Si batté fino all’ultimo, come lottato aveva per tutta la vita. Lo pugnalarono a morte, poi ne scempiarono il cadavere. Lo piegarono su se stesso per poterlo ficcare dentro una fossa scavata malamente con una lima da fabbro.

Mussolini fu immediatamente informato. Oltre che del delitto, si macchiò dell’infamia di giurare alla vedova che avrebbe fatto tutto il possibile per riportarle il marito. Mentre giurava, il Duce del fascismo teneva i documenti insanguinati della vittima nel cassetto della sua scrivania. In questa nostra falsa primavera, però, non si commemora soltanto l’omicidio politico di Matteotti; si commemorano anche le stragi nazifasciste perpetrate dalle SS tedesche, con la complicità e la collaborazione dei fascisti italiani, nel 1944.

Fosse Ardeatine, Sant’Anna di Stazzema, Marzabotto. Sono soltanto alcuni dei luoghi nei quali i demoniaci alleati di Mussolini massacrarono a sangue freddo migliaia di inermi civili italiani. Tra di essi centinaia di bambini e perfino di infanti. Molti furono addirittura arsi vivi, alcuni decapitati. Queste due concomitanti ricorrenze luttuose – primavera del ’24, primavera del ’44 – proclamano che il fascismo è stato lungo tutta la sua esistenza storica – non soltanto alla fine o occasionalmente – un irredimibile fenomeno di sistematica violenza politica omicida e stragista.

Lo riconosceranno, una buona volta, gli eredi di quella storia? Tutto, purtroppo, lascia pensare che non sarà così. Il gruppo dirigente post-fascista, vinte le elezioni nell’ottobre del 2022, aveva davanti a sé due strade: ripudiare il suo passato neo-fascista oppure cercare di riscrivere la storia. Ha indubbiamente imboccato la seconda via. Dopo aver evitato l’argomento in campagna elettorale, la Presidente del Consiglio, quando costretta ad affrontarlo dagli anniversari storici, si è pervicacemente attenuta alla linea ideologica della sua cultura neofascista di provenienza: ha preso le distanze dalle efferatezze indifendibili perpetrate dal regime (la persecuzione degli ebrei) senza mai ripudiare nel suo insieme l’esperienza fascista, ha scaricato sui soli nazisti le stragi compiute con la complicità dei fascisti repubblichini, infine ha disconosciuto il ruolo fondamentale della Resistenza nella rinascita italiana (fino al punto di non nominare mai la parola “antifascismo” in occasione del 25 aprile 2023).

Mentre vi parlo, siamo di nuovo alla vigilia dell’anniversario della Liberazione dal nazifascismo. La parola che la Presidente del Consiglio si rifiutò di pronunciare palpiterà ancora sulle labbra riconoscenti di tutti i sinceri democratici, siano essi di sinistra, di centro o di destra. Finché quella parola, Antifascismo, non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana.”

Lorenzo Tosa

1 year ago

CHICCHI E LA MIMOSA

CHICCHI E LA MIMOSA

A scegliere la mimosa come fiore per l’8 marzo fu Teresa Mattei, che nel 1938 era in seconda Liceo e fu espulsa da tutte le scuole per aver contestato le leggi razziali, che a Firenze organizzò la prima manifestazione in Italia contro la guerra, che partecipò alla Resistenza con il nome di battaglia di Chicchi e la qualifica di Comandante di Compagnia, che era sorella di Gianfranco Mattei, gappista per che non cedere alla torture dei fascisti si era suicidato in carcere, che fondò i gruppi di Difesa della Donna di Firenze, che fu catturata dai tedeschi, torturata e violentata, che prese parte al piano per l’uccisione di Giovanni Gentile, che fu la più giovane eletta nell’Assemblea Costituente e diventò dirigente dell’Unione Donne Italiane, che Togliatti definì una “maledetta anarchica”, che fu espulsa dal PCI perché contraria alla linea stalinista del partito, che lottò tutta la vita per i diritti delle donne e dei minori, che in un’intervista disse “L’unica volta che misi il rossetto fu per mettere una bomba”, che morì a 92 anni libera, indipendente e femminista.

11 months ago
Sono Un Pubblicitario: Ebbene S, Inquino Luniverso.Io Sono Quello Che Vi Vende Tutta Quella Merda.Quello

Sono un pubblicitario: ebbene sì, inquino l’universo. Io sono quello che vi vende tutta quella merda. Quello che vi fa sognare cose che non avrete mai. Cielo sempre blu, ragazze sempre belle, una felicità perfetta, ritoccata in Photoshop. Immagini leccate, musiche nel vento. Quando, a forza di risparmi, voi riuscirete a pagarvi l’auto dei vostri sogni, quella che ho lanciato nella mia ultima campagna, io l’avrò già fatta passare di moda. Sarò già tre tendenze più avanti, riuscendo così a farvi sentire sempre insoddisfatti. Il Glamour è il paese dove non si arriva mai. Io vi drogo di novità, e il vantaggio della novità è che non resta mai nuova. C’è sempre una novità più nuova che fa invecchiare la precedente. Farvi sbavare è la mia missione. Nel mio mestiere nessuno desidera la vostra felicità, perché la gente felice non consuma.

Frédéric Beigbeder, "Lire 26900"

11 months ago
11 months ago

IVANO FOSSATI IL DISERTORE

In piena facoltà

Egregio presidente

Le scrivo la presente

Che spero leggerà

La cartolina qui

Mi dice terra terra

Di andare a far la guerra

Quest'altro lunedì

Ma io non sono qui

Egregio presidente

Per ammazzar la gente

Più o meno come me

Io non ce l'ho con lei

Sia detto per inciso

Ma sento che ho deciso

E che diserterò.

Ho avuto solo guai

Da quando sono nato

I figli che ho allevato

Han pianto insieme a me.

Mia mamma e mio papà

Ormai son sotto terra

E a loro della guerra

Non gliene fregherà

Quand'ero in prigionia

Qualcuno mi ha rubato

Mia moglie e il mio passato

La mia migliore età

Domani mi alzerò

E chiuderò la porta

Sulla stagione morta

E mi incamminerò.

Vivrò di carità

Sulle strade di Spagna

Di Francia e di Bretagna

E a tutti griderò

Di non partire più

E di non obbedire

Per andare a morire

Per non importa chi.

Per cui se servirà

Del sangue ad ogni costo

Andate a dare il vostro

Se vi divertirà

E dica pure ai suoi

Se vengono a cercarmi

Che possono spararmi

Io armi non ne ho.

Autore: Traditional, Boris Vian

Album: Lindbergh

Anno di uscita: 1992