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9 years ago

Biomorfismi

La morfologia degli insetti è simmetrica e speculare, ciò avviene anche in grandezze millesimali. L’artista è ammaliata dall’euritmia presente in questi organismi. Tutto nasce da un termine: segmenti, usato per indicare sia gli elementi grafici del software sia le parti del corpo degli insetti.

Da questa corrispondenza tra linguaggi, decide di indagare la geometria intrinseca alla natura composta da linee, punti e poligoni. Il mezzo tecnologico diventa una lente d’ingrandimento capace di indagare la struttura intima degli oggetti. Un simile procedere per avvicinamento si trova anche in “ORIGINS” primo video sperimentale, dove si sofferma sulla ricerca cromatica, valorizzando i dettagli della superficie e conferendo valori tattili agli oggetti. Con “BIOMORFISMI” vediamo come la crescita artistica di Morena l’abbia portata su un altro livello, più profondo. Attraverso questo progetto si rivela la perfetta geometria, l’ossatura ‘architettonica’ che sorregge il rivestimento esterno.

Le immagini si muovono sulle pagine di un codice scientifico. Inizialmente si vede una massa nera informe e priva di struttura. Con la rotazione dello sguardo percepiamo la sua tridimensionalità e potenza di forma composta di linee e punti. La lenta coesione di questi elementi geometrici semplici porta l’agglomerato amorfo originario ad assumere la forma sempre più evidente di un insetto. All’apice di questo processo l’immagine scompare per ricomporsi nuovamente: rimane però un immagine imprecisa, abbozzata fino a che, impercettibilmente, emerge la forma finalmente perfetta e definita.

L’insetto è un animale che spesso suscita disagio poiché rappresenta qualcosa che si nasconde nell’oscurità. L’artista vuole metterlo in luce per sollecitare le sensazioni dell’osservatore, stimolarne la curiosità. Non proviamo ribrezzo guardando queste immagini, ma ne rimaniamo affascinati: il filtro tecnologico che l’artista pone tra noi e la realtà ci permette di guardare da vicino questo mondo.

Il suono, realizzato da Riccardo Bazzoni, crea un ambiente ruvido e allo stato grezzo, che rimanda al processo di strutturazione delle immagini. Il clima sonoro rimane immutato anche al raggiungimento della perfezione dell’immagine come memoria dello stato primordiale dell’opera.

Morena Sarzo è una video artista, si laurea in Scienze dello Spettacolo e Produzione Multimediale, Università degli Studi di Padova con un master di II livello in Interactive Arts, IUAV di Venezia. Nel 2013 comincia a sperimentare esplorando in profondità le possibilità del medium tecnologico, in particolare dei new media. Nei suoi temi non prescinde mai dal coinvolgere il dato naturale, nonostante il suo strumento e fonte di stimolo sia la capacità tecnica del mezzo.

Michelangela Battistella


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