Borniga Un Po' Pi Su Verso Marta
Borniga un po' più su verso Marta

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falcemartello liked this · 2 years ago
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Questo governo non si è ancora formato e siamo qui già a gridare all'apocalisse; eppure, come dicevo nel mio post precedente, di merda di vario colore ne abbiamo vista, negli ultimi trent'anni. Quello che non dovreste lasciare che accada è essere impauriti. Se un governo di estrema destra (che ancora deve essere costituito, quindi vedremo come, quanto, quando e cosa) vi spaventa, ci sono tutta una serie di cose bellissime che potete fare finché dura, quali:
fate attivismo. Reale, scendete in strada, contattate le associazioni, occupatevi dei più deboli e delle categorie che questo genere di governo vorrà ignorare.
non tacete, esprimete le vostre idee con chiarezza e imparate a non trattare gli avversari come bersagli da insulti facili e immaturi (quali quelli sull'aspetto fisico, sulla provenienza etc.) Criticateli sui programmi che non hanno o sulla visione del mondo retrograda, che basta a farli crollare come niente.
non smettete di fare informazione sana, verificata, consapevole, rispettosa delle fonti, sia quando vi conviene che -soprattutto!- quando non vi conviene.
educate i minori. E anche quelli che non lo sono e che vi dovessero ascoltare, anche solo per un minuto: il seme del cambiamento è piccolo e lento a maturare, ma non è impossibile che lo faccia.
sfidate il governo sui fatti, anche su quelli che non vi riguardano direttamente; così imparate anche a mettervi nei panni degli altri.
infine, e cosa più importante: ricordate che non bisogna mai cedere di un millimetro. Se davvero un domani doveste essere testimoni di bullismo, intimidazioni, abusi di potere da parte di fascistelli convinti che il sole non possa più bruciarli, non cedete di un millimetro e dimostrate loro che la civiltà, quella che a loro manca, li scioglie come neve al sole se applicata correttamente.
E insomma, peraltro, state tranquilli che non dura. Non dura niente nel paese del cappuccino e cornetto. Figurarsi la Meloni.

“Ora si tenga presente che l'italiano è sostanzialmente un uomo incolto. In Italia si leggono pochissimi libri, da noi ci sono ancora circa due milioni di semianalfabeti e milioni di persone a malapena in grado di compitare. Dei giornali, l'italiano legge solo i titoli. E si vanta di essere capace di farsi un'opinione su tutto da quella sommaria lettura. Perché l'italiano è un uomo soprattutto presuntuoso.
E saccente.
Capace di tranciare giudizi sul restauro della Cappella Sistina senza averla mai vista. E senza avere mai in vita sua letto un libro su Michelangelo. Capace di dire la sua sul ponte sullo Stretto di Messina senza essersi mai mosso da Vigevano, senza intendersene né di ingegneria né di economia. Capace di esprimere la sua profonda convinzione sul passante di Mestre senza avere mai messo fuori il naso da Catania e senza capirci niente dei problemi di viabilità”.
Andrea Camilleri
Pubblicato in Quando il papa pensa il mondo
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La voce a te dovuta - facebook
“La scelta migliore è per il bene comune. E la guerra non sarà mai una scelta per il bene comune. Mai. In nessun caso. Mai.
La mia scelta non sarà mai non accogliere. Mai. In nessun caso. Mai.
Ho scelto di prendermi cura di chiunque ne abbia bisogno. Ho scelto di essere un essere umano.”
Non si può non scegliere. Noi la nostra scelta l'abbiamo fatta: restare sempre dalla parte dell'umanità.
🎥 Le parole di Stefano Fresi nella serata “Un mondo nuovo” al Festival di EMERGENCY a Reggio Emilia
EMERGENCY

Alberto Sordi, “Nell’anno del Signore” (Luigi Magni, 1969) giffeteria

Non è mio mestiere salvare tutti, salvarli da se stessi, portare via i loro dolori, le loro solitudini, le loro delusioni, la loro rabbia, le loro paure, le loro ansie, la loro tristezza. Non sono più schiavo della mia colpa. I sentimenti non sono più un errore, o un segno del mio fallimento, ma preziose energie che volevano muoversi. Non devo vergognarmi di me stesso. Ho il diritto di dire no e si, e anche quello di dire non lo so. Il diritto di restare, e il diritto di andarmene via. Il diritto di prendermi il mio spazio. Il diritto di dire la mia verità. Il diritto di decidere con chi passare il mio tempo. Il diritto della mia fede. Di parlare la mia verità. Il diritto di essere proprietario del mio cuore. Dove gentilezza non significa più punire o esaurire me stesso per salvare o guarire gli altri, ma amare me stesso a sufficienza per ergermi nel mio pieno potere e ascoltare gli altri senza prendere su di me le loro pene...
Queste persone non vogliono veramente te, vogliono l’idea di te.
La lezione più liberatoria che imparerai mai è che: nessuno può farti sentire felice. E tu non sei responsabile della felicità degli altri.
Sei libero.
(cit. Jeff Foster)