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Su Facebook Nato Un Nuovo Gruppo: Young Snape. Abbiamo Intenzione Di Parlare Dei Romanzi Di Harry Potter,
Su Facebook è nato un nuovo gruppo: Young Snape. Abbiamo intenzione di parlare dei romanzi di Harry Potter, del videogioco Hogwarts Mistery, di pubblicare fanfiction e fumetti. Tutti sono bene accetti a patto di non creare dissidi tra le Case di appartenenza.
Se volete aiutarci a crescere, contattateci.
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È venuto il momento di fare il punto della situazione. 😇
Qualche giorno fa, su Facebook ho invitato una persona a partecipare al gruppo (Professor Snape) di cui ero co-amministratrice. L'intenzione era semplicemente quella di scusarmi per una cattiva azione involontaria, tuttavia ho agito superficialmente con un gruppo che non era mio: Sarah McKenzie A, questo il nome della tipa, non ci ha pensato due volte a cambiare nome al gruppo, sostituire la copertina, cancellare l'album e la chat (che stava andando bene dopo mesi di spam) per concentrare tutta l'attenzione su di sé e sul suo gruppo principale: Snape Collection.
Così, Professor Snape è diventato The Potion Master's Guild, decine di utenti sono stati sbattuti fuori senza un perché e rimossi i post precedenti, le regole imposte comprendevano assurdità che poteva pensare la Umbridge, come "non idealizzare le arti oscure" (e chi le idealizza? 🙆).
Una preponderanza ingiustificata di AI ha suscitato le proteste di alcune persone, me compresa, che non brillo in intelligenza in certe situazioni. Chi ha avuto da ridire è stato sospeso o bannato, io sono stata degradata, bannata e ho ricevuto uno shadow ban (non posso nemmeno vedere). Chieste spiegazioni in privato, Sarah giura di non avermi fatto niente, che non è colpa sua se l'ho invitata come admin. Dietro mie insistenze, mi accusa di avere un carattere violento (😅😂😂😂😋) insinua che sono un fake e blocca la conversazione, perché non vuole più avere a che fare con me. 😲🥲🤣
Oggi, vengo a sapere che The Potion Master's Guild è diventato un gruppo privato.
Non che ci fosse molto da piratare: talvolta abbiamo uno Snape irriconoscibile, come quello del gatto, che sembra un cartone giapponese Yaoi (incentrato sulle coppie ragazzo/ragazzo).
E Snape che fa la corte a Sailor Moon non ha proprio senso... ma lei non stava con Marzio?...🤔
Morale della favola: se avete voglia di scrivere recensioni negative, rallentare le attività del gruppo The Potion Master, boicottare i rapporti personali tra admin e così via, non mi metterò a piangere. Purché rientri nei limiti dell'etica, del buon senso e della legalità. Per esempio, è inaccettabile mandare al diavolo o addirittura insultare con termini omofobi.
Se Sarah ritiene che io abbia un carattere "violento", mi dispiacerebbe deluderla, povera ragazza... 🥲
Intanto, le mie discussioni su Tiktok contro eventuali atti di bullismo hanno indotto il responsabile a cancellare il proprio account, assieme a tutti gli altri video. E Tiktok mi ha ripristinato un video che aveva rimosso, facendomi le scuse.
Nel mio gruppo (Young Snape) sono tutti benvenuti, perché tutti siamo diversi e abbiamo diritto alle nostre opinioni; chi alimenta le divisioni non è ben visto. Con il dialogo si risolve ogni cosa. 💚❤️💛🖤
Un cantante dell'Opera, durante un'intervista, si lamenta del fatto che il suo Otello sia stato reso bianco, anzi rosso di capelli, perché accomunato all'usanza offensiva della Black Face.
Cosa non va in questo articolo?...
Anzitutto, infrange le regole del giornalismo. Chi ha proposto questa variazione? Quando? Con quali intenti? Dove e come presumeva che il cambiamento avrebbe avuto successo?
Nessuna di queste domande essenziali è stata fatta all'artista, anzi, sembra una conversazione confidenziale del tutto priva di fonti. La maggior parte di queste "notizie", infatti, è del tutto inventata, o contiene informazioni amplificate per incontrare i gusti del pubblico.
In secondo luogo, Google, Tiktok o Facebook: essi sono guidati da un algoritmo con precisi fini commerciali. Ognuno di noi "vive" Internet secondo le proprie convinzioni (culturali, sociali, politiche, religiose) e quanto più navighiamo, tanto più queste piattaforme ci mostreranno quello che vogliamo. Se il mio profilo suggerisce che sono etero, donna di sinistra, con simpatie per la comunità LGBT, è molto difficile che la rete mi mostri delle cose che possono non piacermi, o persino che possano contraddire le mie idee. Anche se vado a cercarle, restano invisibili ai miei occhi.
Per questo, chi fa affidamento SOLO sull'informazione online, rischia di regredire sul piano culturale, assumendo la convinzione di avere sempre ragione.
È di questo che tratta "cancel culture e ideologia gender", testo universitario di Maddalena Cannito, Eugenia Mercuri, Francesca Tomatis. Con esempi chiari e grande scorrevolezza, il libro dimostra come in Italia la cancel culture sia il prodotto di un pessimo giornalismo e che la maggior parte delle persone che usa tale parola, non ne conosce il reale significato. Come il sarchiapone di Walter Chiari, nessuno lo vede, ma se ne parla in maniera così convincente che tutti lo credono reale.
La cancel culture, in realtà, è nata negli ambienti afroamericani per difendersi da una maggioranza politicamente ed economicamente aggressiva. Non avendo i mezzi per contrastarla alla pari, al pubblico non restava che il boicottaggio, il diritto a non partecipare.
E una volta convinto un numero sufficiente di persone, evitando determinati siti si poteva davvero fare la differenza, decretare l'abolizione di una serie dichiarata offensiva o la fine della carriera di un politico percepito come razzista. Nel corso degli anni, questa forma di protesta non violenta venne abbracciata anche dalle donne, dai gay e dalle persone invalide.
È nota la barzelletta: "io non sono razzista, sei tu che sei neg#o". La destra americana interpreta questa barzelletta come verità del Vangelo. Quindi rivendica il diritto di chiamare"froc1o" chi ama un uomo, mentre la cancel culture sarebbe una forma di censura che mina gli ideali e la tradizione del paese.
Analogamente questa mentalità viene ripresa da certi ambienti di sinistra, essenzialmente per motivi di ordine pubblico.
In Italia, dove non percepiamo la questione razziale allo stesso modo, la polemica contro la cancel culture si concentra sulla questione di genere e sull'educazione dei figli. E in effetti abbiamo assistito ad una involuzione, attraverso Tiktok, di genitori completamente a digiuno di nozioni pedagogiche, i quali tornano ad usare metodi abbandonati da tempo: un linguaggio sessista, il silenzio punitivo, lo scherno, la ripetizione meccanica del comportamento del proprio figlio.
Anche con bambini di un anno o di pochi mesi.
E il divieto di accesso a determinati libri, in base al soggetto, anche se pensati per i piccoli.
(Questo articolo si puo' leggere anche sul gruppo Facebook di Librosi Forever).
Molte cose, negli ultimi tempi, ci hanno fatto arrabbiare. Cerchiamo di riassumere un po', con l'aiuto di Wikipedia, quel marasma di notizie online, alcune fin troppo datate.
Jk Rowling si dichiara ed è considerata politicamente a sinistra, ma alcune sue opinioni non sembrano seguire la stessa linea di pensiero. Per esempio, non è d'accordo con il boicottaggio culturale di Israele, considerandolo sbagliato a prescindere, inoltre poco efficace per gli scopi che si prefigge.
Nel 2019, la ricercatrice britannica Maya Forsater dichiarò: "il sesso biologico è un dato oggettivo e un trans non è una vera donna". Non è chiaro se lo fece in privato, in pubblico, in una platea online, in una chat aziendale oppure nel suo profilo facebook. Ognuna di queste possibilità comporta responsabilità diverse e, per quanto ci possa apparire ingiusto, se lo avesse affermato nel suo profilo avrebbe avuto ragione. Perché nel profilo personale mettiamo quello che vogliamo.
Ad ogni modo, la Forsater venne licenziata perché accusata di fare discriminazioni.
Intento' causa contro il suo capo e perse.
Jk Rowling espresse sostegno e solidarietà per lei.
Chiesto un appello, il giudice diede ragione alla Forsater e ritenne che fu lei ad essere stata licenziata per motivi discriminatori. La verità giudiziaria è sempre diversa dalla realtà quotidiana e qui si sta tentando di far passare una manifestazione di ignoranza per diritto di opinione.
Joanne afferma che la ricercatrice stia subendo ostracismo per aver dichiarato che "il sesso è reale". Il che è falso. Perché la faccenda riguarda il genere, non il sesso di appartenenza. Se noi li usiamo come sinonimi, sesso e genere, torniamo agli anni settanta, dando per scontato che le bambine debbano giocare con la bambola e le pentoline, mentre ai maschietti spettano i soldatini e i robot spaziali. E che qualunque infrazione di questo comportamento (che è un costrutto sociale, non genetico) comporta la diagnosi di malattia mentale. Un bambino che piange e che non si difende dai bulli, apparirà come una femminuccia. Una bambina che ama arrampicarsi e che esprime le proprie idee, sarà considerata invadente o iperattiva.
La stessa Jk Rowling, secondo questo modo di pensare, andrebbe considerata una donna viriloide, per aver scelto una professione "maschile" e per l'aggressività e l'ostinazione con cui diffonde le proprie idee.
<Cancellare il concetto di sesso - spiega la Rowling - significa non dare la possibilità a molti di discutere delle proprie vite.>
Peccato che nessuno voglia cancellare un bel niente e che sia lei a confondere un termine con un altro.
Ciò che probabilmente l'autrice non ha capito, è che il concetto di identità è cambiato nella Storia e che non siamo più definiti dall'esterno, ma siamo chiamati ad autodeterminarci. Così come io non devo (e non voglio) considerarmi cattolica, solo perché vivo nel paese dove risiede il Vaticano, allo stesso modo un individuo può decidere se vuole essere considerato maschio o femmina. La propria immagine, come ci presentiamo in pubblico, è un problema individuale: possiamo anche non capirlo, è legittimo. Non per questo siamo autorizzati a fare pressioni sulla vita di persone estranee.
Le parole di Jk Rowling hanno anche avuto l'effetto di negare rifugio ed assistenza a persone trans vittime di abusi, paventando il pericolo che siano esse a mettere a rischio le donne, perché ovviamente non esiste una casa protetta destinata ai soli transessuali.
Questa tendenza a considerare le rivendicazioni trans come un vezzo, un capriccio del momento, una fissazione, può portare a conseguenze tragiche se viene normalizzata dalla società.
Poco tempo fa, Stephen King - appassionato della sua serie di gialli - fece vivaci dichiarazioni contro le sue posizioni transfobiche. Jk Rowling tolse il follow al celebre scrittore horror.
Solo in questi giorni si apre uno spiraglio per una riconciliazione pubblica, poiché Stephen ha espresso il desiderio di leggere un nuovo libro giallo. "Sta arrivando", ha risposto laconicamente Joanne.
La riconciliazione è vicina?
Come anche la saga di Harry ci ha insegnato, quello che si dice in pubblico e quello che si esprime in privato non sono necessariamente la stessa cosa.
👇
Disegno: fan art su Severus Snape donna (e incinta).
Questo articolo, senza il disegno, si puo' leggere anche alla sezione Mentions del sito Facebook di Jk Rowling. 😅 Almeno finche' non lo cancellano.
"Nulla è più terribile
della diversità. Esposta ogni momento
– gridata senza fine – eccezione
incessante – follia sfrenata
come un incendio – contraddizione
da cui ogni giustizia è sconsacrata."
P.P. Pasolini.
ALLA SCOPERTA DI HARRY POTTER:
CHi E' PETUNIA?
Harry Potter è un giovane orfano che vive a casa degli zii insieme a Dudley, il loro figlio che ha la sua stessa eta'. Zia Petunia aveva una sorella minore, Lily, della quale si vergognava perche' era una strega, tenendo segreta a tutti la sua esistenza.
L'educazione e l'alimentazione che Dudley ha ricevuto lo hanno trasformato in un idiota. Harry, il figlio di Lily, non ha mai avuto niente che fosse veramente suo, soggetto al cattivo umore del cugino e alle ritorsioni degli zii. I suoi poteri latenti gli servono solo a ricevere punizioni.
Finche' non riceve la lettera da Hogwarts.
Gli viene strappata di mano prima che possa leggerla. E quando centinaia di gufi porteranno altrettante lettere, gli zii si spaventano ...ma Petunia sembra molto piu' preoccupata dall'indirizzo scritto sulla busta. Non piu' Privet Drive, ma "ripostiglio sotto le scale".
Quindi, il mittente sa come vive Harry.
< Che cosa penseranno di noi? - esclama parlando con Vernon, suo marito - dobbiamo trasferire Harry nella vecchia stanza di Dudley. >
E anche se gli viene impedito di sapere cosa c'e' scritto nelle lettere, Harry ha l'ennesima conferma di quanta importanza dia Petunia al giudizio degli altri prima che al proprio. E si domanda chi puo' essere il mittente, per scatenare in lei tanta vergogna e tanta paura.
La storia è appena cominciata...
(Questo articolo si puo' leggere anche sul gruppo Facebook di Young Snape).