OPERA HOUSE (ENG -> ITA)

OPERA HOUSE (ENG -> ITA)

#31daycharacterchallenge

Having acted with local theatre groups, Opera House struck a chord with me, and I find it really captures the magic of the stage. The setting alone is so rich, dynamic and lively that any game can benefit from all that, but a few mechanics and approaches like "real-time play" are interesting takes on ways to play it. The characters are mostly behind the scene workers of a great theatre, the few unlucky souls who didn't read the fine print in the side job description for a little extra dough, pitting them against curses, ghosts, saboteurs and creatures from Below while trying to keep up with their work, that's already hard by itself.

Meet Jules Germaine, a young, talkative flyman at the Royal Grand whose honesty and fast reflexes help him on the job and to get along with the rest of the crew, but he's still a bit naïve, otherwise he probably wouldn't have ended up in this situation. Being a flyman, he's also close enough to the stage crew and security staff, sharing their spaces enough that they rubbed off on him. He's a bit of a geek as well, and, used to oversee things from his perch, has gotten the hang of stage management as well. He's rarely seen without his spiced coffee thermos, that he quietly sips when he needs to calm his nerves.

Avendo recitato con compagnie amatoriali di teatro, Opera House mi ha intrigato da subito e ho trovato che catturi veramente la magia del palcoscenico. Già solo l'ambientazione è così ricca, dinamica e vivida che qualsiasi gioco può trarne ispirazione, ma ho trovato interessanti anche alcune meccaniche e approcci come il "gioco in tempo reale". I personaggi sono gli impiegati di un grande che lavorano dietro le quinte, i pochi sfortunati che non hanno letto le clausole in piccolo del contratto extra che hanno firmato per qualche soldo in più in cambio di quelle che sembravano mansioni da poco e han finito per ritrovarsi ad affrontare maledizioni, spettri, sabotatori e creature dall'Abisso, il tutto mentre devono anche star dietro al loro non facile lavoro.

Jules Germaine è un ragazzo loquace che lavora come tecnico luci e di scena al Royal Grand, va d'accordo un po' con tutti aiutato dalla sua onestà e prontezza di riflessi, ma è finito in questa situazione a causa della sua ingenuità. In qualità di tecnico luci ha imparato un po' anche dai tecnici di scena e dagli addetti alla sicurezza, grazie principalmente alla vicinanza dei loro settori. È un po' geek di suo e, grazie alla sua affabilità e all'osservazione dal suo punto di vantaggio, si è fatto un po' l'idea di come funzioni anche la gestione del palco. Raramente lo si vede senza il suo thermos di caffè speziato, che sorseggia lentamente quando ha bisogno di calmarsi.

1980 D&D ad asserts that RPGs are woman-friendly

By modern standards, the inclusion of two women in this Dungeons and Dragons ad was a surprisingly bold move — a kind of sad snapshot of our lost, pre-Reagan/Thatcher/Pinochet/Mulroney-era past.

Read the rest…

#latraviata al #teatrosocialecomo è stata un'esperienza che mi ha arricchito, ho ricordato di avere la camera solo durante l'#intervallo Grazie @sil_violetta per avermi trovato un biglietto! (at Teatro Sociale di Como) https://www.instagram.com/p/BzK2EMLioz0/?igshid=136eqygrd4vtp

Delicate art, delicate arguments...

Lighten Up

A Marvel colorist reflects on the subtle racism of shifting skin tones.

Ron Wimberly is an incredible artist and this comic really spoke to me (no joke, I’m still crying as I write this). I’m leaving it as a link to the website it’s posted on because the website works to display the comic accurately both on a computer and on mobile, and the layout of this comic is a big part of it’s impact. You should read this.

TENRA BANSHO ZERO (ENG -> ITA)

#31daycharacterchallenge

The self-styled "hyper-Asian fantasy" rpg, Tenra Bansho has been my gateway into Japanese ttrpgs, and it's been quite the experience. It's uncanny how the setting manages to fit so many things, while also contextualising them coherently enough that having an amnesiac android with an erudite who grows symbionts in his own body in the same party isn't that uncommon. The system is quite crunchy, and I had to reread the "no-self" phase a few times before getting the hang on how to manage karma in this game. It's far from perfect, but, in spite of being unbalanced and convolute, it's one of those games that somehow work.

Amago Nagaharu is a former monk who became a Taira agent, and his knack for strategy sees him posted as adviser to regents and generals. He's now been appointed at the court of Torigoe, where a young regent is preparing to face a warmongering general bent on conquering his lands. Amago is no fighter at all, but he can still wield his mystic powers to defend himself, if he has to, though he prefers to rely on his authoritative manner and his clever tactics to solve conflicts.

Tenra Bansho, che si autodefinisce "fantasy iperasiatico" è stato il mio primo gdr giapponese ed è anche stato decisamente un'esperienza. Mi stupisce come riesca a incastrare così tante cose, dando a tutte un contesto coerente, al punto che non è strano ritrovarsi nel gruppo un androide amnesico a fianco di un erudito che alleva simbionti nel suo corpo. Il sistema è un po' macchinoso e ho dovuto rileggere più volte la fase del "non-io" prima di capire come funzioni il karma in questo gioco. Ben lontano dalla perfezione, è tuttavia uno di quei giochi che, nonostante siano contorti e sbilanciati, in qualche modo al tavolo funzionano.

Amago Nagaharu era un monaco che ora è diventato un agente Taira e il suo talento per la strategia lo vede assegnato come consulente presso reggenti e generali. In questo momento sta assistendo il giovane reggente di Torigoe, che si sta preparando all'invasione di un generale guerrafondaio. Amago non è decisamente un guerriero, ma è ancora in grado di utilizzare i suoi poteri mistici per difendersi, se deve, anche se preferisce affidarsi alla sua autorevolezza e alle sue astute tattiche per risolvere i conflitti.

How you DM is as unique as how you paint or how you write. No two DMs are alike, and that’s as it should be.

Chris Perkins, Dungeon Master to the Stars

(via dndwizards)