Francolancio - Lancio

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E’ finalmente disponibile lo spumante della cantina Dryas. Per le etichette ho utilizzato dei frammenti di disegni di Thomas Bewick. E’ di fatti una citazione e un omaggio al maestro Massimo Vignelli.
A proposito di disegno, è stata una bella cosa che Dryas abbia voluto offrire il suo spumante per l’evento conclusivo del VI Workshop napoletano degli Urban Sketchers ad Ischia. Lo spumante sembra sia stato gradito e ha anche sortito strani effetti.










Gildas House è un progetto di un B&B nel cuore elegante di Napoli, realizzato insieme ad Antonio Mallardo. E’ un progetto integrato, in cui ho avuto la possibilità di curare ogni dettaglio. Dal disegno degli interni a quello degli arredi alla grafica. Inoltre, la possibilità di avere alle pareti le illustrazioni di Simonetta Capecchi e una poesia di Emily Dickinson. Che si può volere di più.
Vulcani ci sono in Sicilia / E in Sud America / A giudicare dalla mia Geografia / Un gradino di Lava alla volta / Sono propensa a scalare / Un Cratere posso contemplare / Vesuvio in Casa










Siamo ancora ad Ischia per il VI Workshop napoletano degli Urban Sketchers. Difficile trovare un luogo che possa eguagliare il fascino del Castello Aragonese. Simonetta Capecchi che l’organizza, quest’anno, in occasione del decennale degli Urban Sketchers, ha voluto invitare Gabi Campanario, ideatore di questa straordinaria organizzazione che raccoglie migliaia di appassionati di disegno in tutto il mondo. Il tema di quest’anno è il reportage giornalistico. Per i quattro giorni del workshop i 40 partecipanti hanno raccolto articoli e disegni che hanno contribuito a comporre in tempi strettissimi il giornale The Ischia Sketcher. E’ stata una sfida complicata e faticosa. Brunone, il capodoglio che ho disegnato per l’occasione è una presenza fissa e ingombrante. Anche Cristina Portolano, giovane e promettente illustratrice invitata ha voluto dedicargli una pagina.

Chiamatemi Ismaele. Alcuni anni fa - non importa quanti esattamente - avendo pochi o punti denari in tasca e nulla di particolare che mi interessasse a terra, pensai di darmi alla navigazione e vedere la parte acquea del mondo. E’ un modo che ho io di cacciare la malinconia e di regolare la circolazione. Ogni volta che mi accorgo di atteggiare le labbra al torvo, ogni volta che nell’anima mi scende come un novembre umido e piovigginoso, ogni volta che mi accorgo di fermarmi involontariamente dinanzi alle agenzie funebri e di andar dietro a tutti i funerali che incontro, e specialmente ogni volta che il malumore si fa tanto forte in me che mi occorre un robusto principio morale per impedirmi di scendere risoluto in istrada e gettare metodicamente per terra il cappello alla gente, allora decido che è tempo di mettermi in mare al più presto.
Hermann Melville, Moby Dick, The Arion press edition







Se una mattina d’estate un postino è un lavoro frutto di un dono. Il dono è il libro Se una notte d’inverno un viaggiatore di Italo Calvino, regalato alla vigilia di un lungo viaggio. Il romanzo è il pre-testo di una corrispondenza univoca che occuperà il tempo e lo spazio del viaggio. La forma informe del libro viene resa in maniera geometrica e calcolata attraverso una serie di di cartoline che si rifanno ciascuna ad un capitolo del libro, alla storia del Lettore e della Lettrice e ai dieci inizi di romanzi contenuti nel libro. Ogni cartolina viene realizzata e spedita ogni giorno del viaggio alla Donatrice. Se una mattina d’estate un postino restituisce in una forma ordinata l’esperienza del viaggio attraverso il libro. Ma c’è anche una storia fuori, sulle buste. La storia fuori è quella di Sally Brown che con trepidazione attende l’inizio della scuola, come la Donatrice, che avrebbe iniziato la scuola di lì a poco. La scelta delle vignette dei Peanuts non è casuale: Calvino, che è un attento osservatore della realtà , li cita in uno dei capitoli del libro. Se il Lettore, nel libro di Calvino, si pone il problema, perchè niente riesce a finire da nessuna parte?, con Se una mattina d’estate un postino, un viaggio, un’esperienza cerca di arrivare altrove. Semplicemente per posta.