Questanonepoesia
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Nascondi nello specchio, fin dentro allo sterno, anni di lacrime. Mille gocce di acqua salata in fila come piccoli soldatini di pietra a bastonare emozioni.
Quanto è piccola la nostra città, la giravamo palmo per palmo ogni volta consumando le scarpe nuove e dal mio balcone riuscivo a vedere il tuo tetto, dall’altra parte del fiume. Mi ci avevi portato lì sopra, una notte avevamo salito tredici piani a piedi tenendoci per mano e poi fantasticato su cosa facessero le persone nelle case con ancora la luce accesa. Non so se abiti ancora lì, ma ogni tanto i miei occhi, dal mio balcone, si arrampicano ancora lassù.
Non ho imparato granché, continuo ad andare nelle stazioni, un fantasma tra i binari, a disegnare cartoline di anime che si separano
Mi piace come mi uccidi Sale nei tagli di ricordi insonni Mi piaci e poi mi sveglio Da quando ti conosco muoio meglio Instagram @questanonepoesia
Sabato sera