Rayuela - Tumblr Posts

5 years ago
Jónsi - Kolniður
Kolniður

"per arrivare al Cielo servono solo un sassolino e la punta di una scarpa"...


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5 years ago
... Come Si Potesse Scegliere In Amore, Come Se Non Fosse Un Fulmine Che Ti Spezza Le Ossa E Ti Lascia
... Come Si Potesse Scegliere In Amore, Come Se Non Fosse Un Fulmine Che Ti Spezza Le Ossa E Ti Lascia

... come si potesse scegliere in amore, come se non fosse un fulmine che ti spezza le ossa e ti lascia lungo disteso in mezzo al cortile. ...Rayuela - Cortazar


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5 years ago
..." Non Rinuncio A Un Bel Niente, Semplicemente Faccio L'impossibile Perch Le Cose Rinuncino A Me. Non

..." non rinuncio a un bel niente, semplicemente faccio l'impossibile perché le cose rinuncino a me. Non lo sapevi che per fare un buco bisogna scavar via la terra e gettarla lontano?"...


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5 years ago
Io, Tra Sonno E Veglia, Di Lavandino Palombaro.. #Cortazar #Rayuela

Io, tra sonno e veglia, di lavandino palombaro.. #Cortazar #Rayuela


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3 years ago

Rayuela - Cortàzar

“...Una notte gli conficcò i denti, gli morse la spalla fino a farlo sanguinare perché lui si lasciava andare di lato, già un po’ perso, e ci fu un confuso patto senza parole, Oliveira sentì quasi che la Maga aspettasse da lui la morte, qualcosa in lei che non era il suo io sveglio, un’oscura forma che reclamava un annichilimento, la lenta coltellata supina che rompe le stelle della notte e restituisce lo spazio alle domande e ai terrori.–Solo quella volta, eccentrico come un matador mitico per il quale uccidere è restituire il toro al mare e il mare al cielo, vessò la Maga in una lunga notte della quale parlarono poco in seguito, la rese Pasifae, la piegò e la usò come un adolescente, la conobbe e pretese da lei le servitù della più triste puttana, la magnificò a costellazione, l’ebbe tra le braccia mentre odorava di sangue, le fece bere il seme che scorre per la bocca come una sfida al Logos, le succhiò l’ombra del ventre e del dorso e se l’alzò fino alla faccia per ungerla di se stessa in quell’ultima operazione di conoscenza che solo l’uomo può dare alla donna, l’esasperò con pelle e capelli e bava e lamenti, la svuotò fino alla fine della sua forza magnifica, la buttò contro un cuscino e un lenzuolo e la sentì piangere di felicità contro il suo viso che una nuova sigaretta restituiva alla notte della camera e dell’albergo...”


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2 years ago

Il disordine trionfava e correva per le stanze con i capelli pendenti in sudice ciocche, gli occhi di vetro, le mani piene di mazzi di carte che non combinano, messaggi in cui mancavano le firme e le intestazioni, e sui tavoli si freddavano piatti di minestra, il pavimento era ingombro di calzoni buttati là, di mele marce, di bende macchiate. E tutto quello all’improvviso cresceva ed era una musica atroce, era più che il silenzio felpato delle case in ordine dei suoi genitori ineccepibili, in mezzo alla confusione in cui il passato era incapace di trovare un bottone di camicia e il presente si radeva con pezzi di vetro in mancanza di un rasoio sotterrato in qualche vaso di fiori, in mezzo a un tempo che si apriva come una banderuola a qualsiasi vento, un uomo respirava fino a non poterne più, si sentiva vivere fino al delirio nell’atto stesso in cui contemplava la confusione che lo attorniava e si domandava se qualcosa di tutto quello aveva senso. Ogni disordine si giustificava se tendeva ad uscire da se stesso, a traverso la pazzia si poteva forse arrivare a una ragione che non fosse quella ragione la cui fallanza è pazzia. «Andare dal disordine all’ordine, — pensò Oliveira. — Sì, ma quale ordine può essere quello che non sembri il più nefando, il più terribile, il più insanabile fra tutti i disordini? L’ordine degli dei si chiama ciclone o leucemia, l’ordine del poeta si chiama antimateria, spazio duro, fiori di labbra tremanti, davvero che sbornia ho, mamma mia, è bene andare a letto subito».

julio cortazar, rayuela


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1 year ago
Rayuela (1963) Il Romanzo Che Pi Di Tutti Ha Contribuito Alla Consacrazione Dellargentino Julio Cortzar

Rayuela (1963) è il romanzo che più di tutti ha contribuito alla consacrazione dell’argentino Julio Cortázar nell’Olimpo dei grandi della letteratura, con Tolstoj, Hugo, Faulkner e altri grandi romanzieri, lui che era conosciuto specialmente per i suoi racconti. Eppure, Rayuela non è un romanzo nel vero senso del termine, perché ha caratteristiche proprie che lo rendono unico, discostandolo molto da ciò che è stato scritto prima ed anche da ciò che è stato scritto dopo. I tentativi di definirlo sono stati molteplici. C’è chi l’ha chiamato controromanzo, chi antiromanzo (parola che però a Cortázar piaceva poco), chi ha azzardato un’immagine suggestiva: il buco nero di un enorme imbuto. La realtà è che forse, se proprio lo si vuole riassumere in una singola espressione, si dovrebbe dire che Rayuela non è soltanto un libro, ma una grande, meravigliosa ricerca.

Una ricerca, o meglio un mosaico di numerose ricerche differenti. C’è la ricerca del protagonista Horacio Oliveira, del Centro di tutto e del Centro di se stesso, o di ciò che egli chiama il kibbutz del desiderio. C’è la ricerca del lettore, che deve muoversi tra le pagine per trovare il prosieguo della storia . C’è la ricerca di Cortázar (o del suo alter-ego Morelli), che nel romanzo persegue la distruzione degli schemi della società moderna a partire dal suo strumento principe, il linguaggio. E ovviamente c’è molto, moltissimo di più: prendendo in prestito le parole dell’autore, Rayuela è «in sé molti libri», infiniti libri, una creatura che muta e si trasforma a seconda dello stato d’animo in cui si trova il lettore in quel preciso istante della sua vita nel quale decide di aprire il romanzo. E quella di avventurarsi in un libro come questo non è una decisione da prendere a cuor leggero, perché Rayuela è, in definitiva, un grido d’allarme, una sveglia, una bomba atomica: una volta letto (in maniera attiva e consapevole) non si torna più indietro.


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5 months ago

Il gioco del mondo si fa con una pietruzza che si deve spingere con la punta del piede. Ingredienti: un marciapiedi, una pietruzza, una scarpa, e un bel disegno col gesso, preferibilmente colorato.

In alto è il Cielo, sotto la Terra, è molto difficile arrivare con la pietruzza al Cielo, quasi sempre si calcola male e la pietruzza esce dal tracciato. A poco a poco però, si acquista la abilità necessaria per conquistare ciascuna delle caselle e un bel giorno s’ impara ad uscire dalla Terra e a far risalire la pietruzza fino al Cielo, fino ad entrare nel Cielo, il guaio è che proprio a questo punto, quando quasi nessuno si è mostrato capace di far risalire la pietruzza fino al Cielo, termina d’un tratto l’infanzia e si cade nei romanzi, nell’angoscia per il razzo divino, nella speculazione a proposito di un altro Cielo al quale bisogna imparare ad arrivare. E perché si è usciti dall’infanzia si dimentica che per arrivare al Cielo occorrono, come ingredienti, una pietruzza e la punta di una scarpa.

- Julio Cortázar, da Rayuela. Il gioco del mondo


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10 years ago
A Esta Obra De Schiele, Le Cabe El Captulo 7 De Rayuela (lugar Comn, Pero An Deslumbrante). Buen Viernes!

A esta obra de Schiele, le cabe el capítulo 7 de Rayuela (lugar común, pero aún deslumbrante). ¡Buen viernes!

"Toco tu boca, con un dedo toco el borde de tu boca, voy dibujándola como si saliera de mi mano, como si por primera vez tu boca se entreabriera, y me basta cerrar los ojos para deshacerlo todo y recomenzar, hago nacer cada vez la boca que deseo, la boca que mi mano elige y te dibuja en la cara, una boca elegida entre todas, con soberana libertad elegida por mí para dibujarla con mi mano por tu cara, y que por un azar que no busco comprender coincide exactamente con tu boca que sonríe por debajo de la que mi mano te dibuja.

       Me miras, de cerca me miras, cada vez más de cerca y entonces jugamos al cíclope, nos miramos cada vez más de cerca y nuestros ojos se agrandan, se acercan entre sí, se superponen y los cíclopes se miran, respirando confundidos, las bocas se encuentran y luchan tibiamente, mordiéndose con los labios, apoyando apenas la lengua en los dientes, jugando en sus recintos donde un aire pesado va y viene con un perfume viejo y un silencio. Entonces mis manos buscan hundirse en tu pelo, acariciar lentamente la profundidad de tu pelo mientras nos besamos como si tuviéramos la boca llena de flores o de peces, de movimientos vivos, de fragancia oscura. Y si nos mordemos el dolor es dulce, y si nos ahogamos en un breve y terrible absorber simultáneo del aliento, esa instantánea muerte es bella. Y hay una sola saliva y un solo sabor a fruta madura, y yo te siento temblar contra mí como una luna en el agua"


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