Wislawa Szymborska - Tumblr Posts

Ogni caso

Poteva accadere.

Doveva accadere.

È accaduto prima. Dopo.

Più vicino. Più lontano.

E’accaduto non a te.

Ti sei salvato perché eri il primo.

Ti sei salvato perché eri l’ultimo.

Perché da solo. Perché la gente.

Perché a sinistra. Perché a destra.

Perché la pioggia. Perché un’ombra.

Perché splendeva il sole.

Per fortuna là c’era un bosco.

Per fortuna non c’erano alberi.

Per fortuna una rotaia, un gancio, una trave, un freno,

un telaio, una curva, un millimetro, un secondo.

Per fortuna sull’acqua galleggiava un rasoio.

In seguito a, poiché, eppure, malgrado.

Che sarebbe accaduto se una mano, una gamba,

a un passo, a un pelo

da una coincidenza.

Dunque ci sei? Dritto dall’animo ancora socchiuso?

La rete aveva solo un buco, e tu proprio da lì? Non c’è fine al mio stupore, al mio tacerlo.

Ascolta

come mi batte forte il tuo cuore.

Wislawa Szymborska


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1 year ago

Mi­łość szczę­śli­wa. Czy to jest nor­mal­ne, czy to po­waż­ne, czy to po­ży­tecz­ne - co świat ma z dwoj­ga lu­dzi, któ­rzy nie wi­dzą świa­ta? Wy­wyż­sze­ni ku so­bie bez żad­nej za­słu­gi, pierw­si lep­si z mi­lio­na, ale prze­ko­na­ni, że tak stać się mu­sia­ło - w na­gro­dę za co? za nic; świa­tło pada zni­kąd - dla­cze­go wła­śnie na tych, a nie na in­nych? Czy to ob­ra­ża spra­wie­dli­wość? Tak. Czy to na­ru­sza tro­skli­wie pię­trzo­ne za­sa­dy, strą­cą ze szczy­tu mo­rał? Na­ru­sza i strą­ca. Spójrz­cie na tych szczę­śli­wych: gdy­by się cho­ciaż ma­sko­wa­li tro­chę, uda­wa­li zgnę­bie­nie krze­piąc tym przy­ja­ciół! Słu­chaj­cie, jak się śmie­ją - ob­raź­li­wie. Ja­kim ję­zy­kiem mó­wią - zro­zu­mia­łym na po­zór. A te ich ce­re­mo­nie, ce­re­gie­le, wy­myśl­ne obo­wiąz­ki wzglę­dem sie­bie - wy­glą­da to na zmo­wę za ple­ca­mi ludz­ko­ści! (...)

Wisława Szymborska, Miłość szczęśliwa


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5 years ago
"...Ascoltacome Mi Batte Forte Il Tuo Cuore..." Wislawa Szymborska - Ogni Caso

"...Ascolta come mi batte forte il tuo cuore..." Wislawa Szymborska - Ogni caso


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5 years ago

Donna che parla di donne... Szymborska

Donna Che Parla Di Donne... Szymborska

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4 years ago
...E Voleva Comprare Un Biglietto,
...E Voleva Comprare Un Biglietto,

...E voleva comprare un biglietto,

andarsene via per un po',

scrivere una lettera,

spalancare la finestra dopo la pioggia,

aprire un sentiero nel bosco,

stupirsi delle formiche,

guardare il lago

increspato dal vento... ( Wislawa Szymborska )


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4 years ago
Sull'erba Che Ha Ricoperto

Sull'erba che ha ricoperto

le cause e gli effetti,

c'è chi deve starsene disteso

con la spiga tra i denti,

perso a fissare le nuvole... (Wisława Szymborska)


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4 years ago

Commediole

Se esistono gli angeli,

probabilmente non leggono

i nostri romanzi

sulle speranze deluse.

E neppure – temo –

le nostre poesie

risentite con il mondo.

Gli strilli e gli strazi

delle nostre pièces teatrali

devono – sospetto –

spazientirli.

Liberi da occupazioni

angeliche, cioè non umane,

guardano piuttosto

le nostre commediole

dell’epoca del cinema muto.

Ai lamentatori funebri,

a chi si strappa le vesti

e a chi digrigna i denti

preferiscono – suppongo –

quel poveraccio

che afferra per la parrucca uno che annega

o affamato divora

i propri lacci.

Dalla cintola in su le ambizioni e lo sparato,

e sotto, nella gamba dei pantaloni,

un topo impaurito.

Oh, questo sì

deve divertirli parecchio.

L’inseguimento in circolo

si trasforma in una fuga davanti al fuggitivo.

La luce nel tunnel

si rivela l’occhio d’una tigre.

Cento catastrofi

sono cento divertenti capriole

su cento abissi.

Se esistono gli angeli,

dovrebbe convincerli

– spero –

questa allegria sull’altalena dell’orrore,

che non grida neppure aiuto, aiuto,

perché tutto avviene in silenzio.

Oso supporre

che applaudano con le ali

e che dai loro occhi colino lacrime

almeno di riso.

Da La fine e l’inizio” (1993), Traduzione di Pietro Marchesani


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3 years ago
Wisawa Szymborska

Wisława Szymborska


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3 years ago
... L'abisso Non Ci Divide

... L'abisso non ci divide

L'abisso ci circonda ...


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2 years ago

La fine è l'inizio di W. Szymborska

Dopo ogni guerra

c’è chi deve ripulire.

In fondo un po’ d’ordine

da solo non si fa.

C’è chi deve spingere le macerie

ai bordi delle strade

per far passare

i carri pieni di cadaveri.

C’è chi deve sprofondare

nella melma e nella cenere,

tra le molle dei divani letto,

le schegge di vetro

e gli stracci insanguinati.

C’è chi deve trascinare una trave

per puntellare il muro,

c’è chi deve mettere i vetri alla finestra

e montare la porta sui cardini.

Non è fotogenico

e ci vogliono anni.

Tutte le telecamere sono già partite

per un’altra guerra.

Bisogna ricostruire i ponti

e anche le stazioni.

Le maniche saranno a brandelli

a forza di rimboccarle.

C’è chi con la scopa in mano

ricorda ancora com’era.

C’è chi ascolta

annuendo con la testa non mozzata.

Ma presto lì si aggireranno altri

che troveranno il tutto

un po’ noioso.

C’è chi talvolta

dissotterrerà da sotto un cespuglio

argomenti corrosi dalla ruggine

e li trasporterà sul mucchio dei rifiuti.

Chi sapeva

di che si trattava,

deve far posto a quelli

che ne sanno poco.

E meno di poco.

E infine assolutamente nulla.

Sull’erba che ha ricoperto

le cause e gli effetti,

c’è chi deve starsene disteso

con la spiga tra i denti,

perso a fissare le nuvole.

(Traduzione di Pietro Marchesani)


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2 years ago
Binario 21 2023 - Pierfrancesco Favino legge "L'Odio" di Wislawa Szymborska - Video - RaiPlay
"Se c'è una spiegazione a tutta questa violenza, è che questa è il risultato dell'odio. Quando si odia si genera violenza". Pierfrancesco Favino legge la poesia 'L'Odio' di Wislawa Szymborska.

Guardate com'è sempre efficiente, come si mantiene in forma nel nostro secolo l'odio. Con quanta facilità supera supera gli ostacoli. Come gli è facile avventarsi, agguantare.

Non è come gli altri sentimenti. Insieme più vecchio e più giovane di loro. Da solo genera le cause che lo fanno nascere. Se si addormenta, il suo non è mai un sonno eterno. L'insonnia non lo indebolisce ma lo rafforza.

Religione o non religione – purché ci si inginocchi per il via Patria o no - purché si scatti alla partenza. Anche la giustizia va bene all'inizio. Poi corre tutto solo. L'odio. L'odio. Una smorfia di estasi amorosa gli deforma il viso.

Oh, quegli altri sentimenti – malaticci e fiacchi! Da quando la fratellanza può contare sulle folle? La compassione è mai arrivata per prima al traguardo? Il dubbio quanti volenterosi trascina? Lui solo trascina, che sa il fatto suo.

Capace, sveglio, molto laborioso. Occorre dire quante canzoni ha composto? Quante pagine ha scritto nei libri di storia? Quanti tappeti umani ha disteso su quante piazze, stadi?

Diciamoci la verità: sa creare bellezza Splendidi i suoi bagliori nella notte nera Magnifiche le nubi degli scoppi nell'alba rosata. Innegabile è il pathos delle rovine e l'umorismo grasso della colonna che vigorosa le sovrasta.

È un maestro del contrasto tra fracasso e silenzio tra sangue rosso e neve bianca. E soprattutto non lo annoia mai il motivo del lindo carnefice sopra la vittima insozzata.

In ogni istante è pronto a nuovi compiti. Se deve aspettare aspetterà. Lo dicono cieco. Cieco? Ha la vista acuta del cecchino e guarda risoluto al futuro. – lui solo.


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1 year ago
E Persistere Nel Non Sapere Qualcosa Dimportante Wislawa Szymborska

e persistere nel non sapere qualcosa d’importante Wislawa Szymborska


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12 years ago
The Three Oddest Words

The Three Oddest Words 

When I pronounce the word Future, the first syllable already belongs to the past. When I pronounce the word Silence, I destroy it. When I pronounce the word Nothing, I make something no non-being can hold.

                                                                              ~Wislawa Szymborska                                                                            (Translated by S. Baranczak & C. Cavanagh)


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7 months ago
The End and the Beginning

BY WISŁAWA SZYMBORSKA
TRANSLATED BY JOANNA TRZECIAK

After every war
someone has to clean up.
Things won’t
straighten themselves up, after all.

Someone has to push the rubble
to the side of the road,
so the corpse-filled wagons
can pass.

Someone has to get mired
in scum and ashes,
sofa springs,
splintered glass,
and bloody rags.

Someone has to drag in a girder
to prop up a wall.
Someone has to glaze a window,
rehang a door.

Photogenic it’s not,
and takes years.
All the cameras have left
for another war.
We’ll need the bridges back,
and new railway stations.
Sleeves will go ragged
from rolling them up.

Someone, broom in hand,
still recalls the way it was.
Someone else listens
and nods with unsevered head.
But already there are those nearby
starting to mill about
who will find it dull.

From out of the bushes
sometimes someone still unearths
rusted-out arguments
and carries them to the garbage pile.

Those who knew
what was going on here
must make way for
those who know little.
And less than little.
And finally as little as nothing.

In the grass that has overgrown
causes and effects,
someone must be stretched out
blade of grass in his mouth
gazing at the clouds.

the end and the beginning - wisława szymborska tr. joanna trzeciak


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5 years ago
Quando Lui Non Mi Guarda,cerco La Mia Immaginesul Muro. E Vedo Soloun Chiodo, Senza Il Quadro.

Quando lui non mi guarda, cerco la mia immagine sul muro. E vedo solo un chiodo, senza il quadro.


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